WATERBOARDING: L’IMPERO TORTURA ANCORA

La controversia sull’ampio utilizzo della tecnica del waterboarding nelle prigioni della CIA in questi giorni è viva più che mai. Washington ha sempre affermato che solo tre prigionieri, membri di Al-Qaeda, erano stati sottoposti a waterboarding, mentre erano prigionieri degli statunitensi, Human Rights Watch (HRW) ha rivelato di avere nuove prove del fatto che Washington ha utilizzato questa tecnica di tortura in modo più sistematico, anche contro i detenuti in Libia.

In un nuovo rapporto pubblicato giovedi 6 settembre “Consegnato al nemico: abusi e trasferimenti extragiudiziali di oppositori di Gheddafi in Libia sotto l’egida degli Stati Uniti [2]” (relazione in inglese), Human Rights Watch (HRW) ha accusato l’amministrazione Bush di aver nascosto il fatto che i dissidenti libici residenti all’estero sono stati arrestati edetenuti senza accusa da parte degli Stati Uniti, con l’aiuto del Regno Unito e di paesi del Medio Oriente, Africa e Asia, prima di essere consegnati alla polizia dell’ex dittatore Muammar Gheddafi. “Non solo gli Stati Uniti hanno consegnato i nemici di Gheddafi su un piatto d’argento, ma sembra che la CIA ha prima torturato molti di loro“, ha detto Laura Pitter consigliere per l’antiterrorismo di Human Rights Watch e autrice del rapporto.

Molti di loro ora detengono posizioni chiave in Libia 

Queste rivelazioni sono basate su documenti trovati abbandonati il 3 settembre 2011, presso la sede dell’ex capo dei servizi d’intelligence libico Moussa Koussa, dopo la presa di Tripoli da parte delle forze ribelli. “Questi documenti rivelano l’alto livello di cooperazione esistente tra gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il governo dell’ex leader Muammar Gheddafi per il trasferimento degli oppositori di Gheddafi in Libia”, ha detto HRW. L’organizzazione ha inoltre condotto interviste con quattordici ex prigionieri, per lo più membri del Gruppo Islamico Combattenti in Libia (GICL). Per venti anni, il GICL ha cercato di rovesciare il regime di Tripoli, prima di unirsi alla rivoluzione libica. Alcuni di questi oppositori, torturati dagli americani, ora occupano posizioni chiave nel nuovo governo libico.

Diversi tipi di tortura 

Cinque membri GICL ex detenuti in due centri di detenzione in Afghanistan gestiti dagli Stati Uniti, hanno subito abusi, con ogni probabilità dalla CIA, dice il rapporto. Tra le torture di cui sono stati vittime, alcuni descrivono l’annegamento simulato, il waterboarding ed altre torture con acqua. “Ho subito un severo interrogatorio per tre mesi durante il primo periodo, e ogni giorno mi hanno sottoposto ad un diverso tipo di tortura. A volte hanno usato l’acqua, a volte no. A volte mi hanno spogliato completamente, altre mi hanno lasciato i vestiti”, come ha evidenziato Khalid Al-Sharif, che ora controlla la Guardia Nazionale libica. Al-Sharif ha detto di essere stato detenuto per due anni nei centri di detenzione in Afghanistan, prima di essere consegnato al colonnello Gheddafi nel 2005. “A volte mi hanno messo un cappuccio in testa e hanno cominciato a versare acqua … hanno versato acqua sulla mia bocca e il mio naso in modo che mi sentissiaffogare… ho provato a girare la testa a destra e a sinistra, per quanto possibile percercare di respirare, ma mi sentivo soffocare”, ha detto.

Questi ex detenuti hanno anche detto che a volte venivano incatenati ad un murocompletamente nudi – o solo con un pannolino, in celle buie senza finestre per settimane o mesi, tenuti in posizioni dolorose e stressanti per lunghi periodi, ammucchiati e costretti in spazi ristretti, picchiati e gettati violentemente contro le pareti, a volte è stato impedito loro di lavarsi per quasi cinque mesi, oppure privati del sonno per la diffusione continua di musica occidentale a tutto volume. L’ex comandante del consiglio militare di Tripoli, Abdelhakim Belhadj, è stato vittima di abusi insieme a sua moglie. Ex membro del GICL, aveva combattuto i sovietici in Afghanistan, il sig. Belhadj è stato arrestato in Thailandia nel 2004. Dice che hanno subito maltrattamenti da parte delleautorità tailandesi e degli Stati Uniti. ”Durante la sua detenzione a Bangkok, il signor Belhaj ha detto di essere stato spogliato e picchiato. Lo hanno costretto a spogliarsi, gli hanno bendato gli occhi, e appeso su una parete per un braccio e una gamba, ed è statomesso in un tubo pieno di ghiaccio. E’ stato costretto ad indossare cuffie che poteva togliere solo quando i suoi rapitori diffondevano musica ad alto volume nella stanza o lo interrogavano”, dice il rapporto.

Poco dopo, il signor Belhadj e sua moglie sono stati estradati in Libia, “in circostanze che dimostrano il coinvolgimento americano e britannico“, ha detto HRW. Abdelhakim Belhadj fu poi imprigionato per sei anni in Libia, dove è stato posto in isolamento e interrogato più volte da libici, americani, agenti stranieri inglesi e altri. “Le storie di libici detenuti dagli Stati Uniti, e poi estradati in Libia, evidenziano chiaramente che la politica di infliggere maltrattamenti ai detenuti, tra cui alcuni abusi non specificamente autorizzati dai funzionari dell’amministrazione Bush, era un fenomeno di ampia portata”, ha detto Laura Pitter, che ha chiesto un’indagine completa su queste pratiche. E’ deplorevole il fatto che gli Stati Uniti non siano ancora stati chiamati a rendere conto di questo, nonostante l’esistenza di prove convincenti che numerosi abusi sistematicamente furono inflitti a detenuti sospetti da parte degli Stati Uniti in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001.

Il 30 agosto il ministro della Giustizia degli Stati Uniti, Eric Holder, ha annunciato che la sola inchiesta penale intrapresa dal Dipartimento di giustizia con l’accusa dimaltrattamenti di detenuti da parte della CIA, guidata dal procuratore speciale John Durham, si andava a concludere senza che nessuno fosse accusato di crimini. Eric Holder ha già ridotto il campo di indagine della Procura di Durham il 30 giugno 2011, limitandolo a solo due casi di persone che si presume siano state detenute dalla CIA, mentre l’inchiesta iniziale doveva riguardare il destino di 101 persone. In entrambi i casi i detenuti sono morti, uno in Afghanistan e uno in Iraq. L’indagine è stata limitata anche dal fatto che è stato considerato solo l’abuso superiore a quello che l’amministrazione Bush aveva autorizzato. Quindi, non poteva riguardare gli atti di tortura, come l’annegamento simulato o altri abusi che gli avvocati dell’amministrazione Bushavevano approvato, anche se tali atti costituivano violazioni della legge degli Stati Uniti e del diritto internazionale. HRW ha anche chiesto la relazione della commissione d’intelligence del Senato degli Stati Uniti (Senate Select Committee on Intelligence SSCI), realizzato dopo tre anni di indagine sulle pratiche della CIA in materia di detenzione e interrogatori, che sono stati resi pubblici.

I più informati sanno bene che la ONG Human Right Watch, non è uno stinco di santo perchè ha legami molto discutibili con il potere imperiale che dice di combattere, basta ricordare la campagna propagandistica di kony 2012 di qualche mese fa, quindi ci si potrebbe chiedere “perchè la rivelazione di questi abusi?” La risposta potrebbe essere molto semplice. Sono stati commessi da una vecchia amministrazione, quella di Bush, oggi ce n’è un’altra ed entrambe, sia la nuova amministrazione che la ONG possono mostrare la bella facciata della lotta ai diritti umani.

Posted By Alba Kan On 7 settembre 2012 @ 08:45 In 11 settembre,Arresti,CIA,Controllo USA,DOMINIO E POTERE,Terrorismo | No Comments


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[1] Usa, Human Rights: “Cia utilizza ancora tortura waterboarding”http://www.net1news.org/usa-human-rights-cia-utilizza-ancora-tortura-waterboarding.html

[2] Consegnato al nemico: abusi e trasferimenti extragiudiziali di oppositori di Gheddafi in Libia sotto l’egida degli Stati Uniti:http://www.hrw.org/reports/2012/09/06/delivered-enemy-hands-0

 

 

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